L’isolamento sociale e il timore di contagio legati all’emergenza Coronavirus stanno esercitando un impatto significativo sulla salute mentale della popolazione generale (Brooks et al; 2020). Gli individui affetti da Disturbi dell’Alimentazione, in particolare, sono esposti ad un aggravamento dei sintomi e ad un maggior rischio di ricaduta. Le difficoltà principali risiedono nell’interrompere la regolare routine, con la percezione di perdere il controllo su un equilibrio già precario, e nella difficoltà di accesso a cure appropriate.
Alla carenza di trattamenti a disposizione, per tutto il periodo di lockdown il Centro Disturbi dell’Alimentazione risponde garantendo la continuità dei servizi in presenza, sia per i pazienti già in carico sia per nuove richieste. Inoltre, offre anche percorsi di cura online, secondo le linee guida attuali che indicano i criteri di applicazione e gli adattamenti del protocollo CBT-E alla versione online (Murfhy, Calugi, Cooper, Dalle Grave, 2020). Questa offerta clinica si fonda su studi che hanno dimostrato effetti benefici dei trattamenti telematici sulla motivazione al cambiamento e sulla riduzione dei sintomi, insieme ad una buona accettazione di tale approccio da parte dei pazienti (Hötzel et al., 2014; Rubo, Forrer, Munsh, 2019; Sproch & Anderson, 2019).
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